“L’essenza, la verità, la temperanza, la bellezza. Il Nord che tu insegni, che mai dimenticherò di cercare”.
Questa frase incisa su una bussola che diedi in dono a don Mario Ferracuti, è custode della ragione per cui il Premio Letterario La Decima ‘Oltre ogni confine’ porta e porterà nelle edizioni successive, il suo nome e, con esso, l’eredità del suo pensiero. Per tutta la vita, Mario ha accompagnato al percorso sacerdotale, la vocazione allo studio della coscienza dell’uomo e della sua evoluzione nel tempo. Da qui, le fasi professionali che lo hanno reso docente e ricercatore universitario nel settore della formazione educativa personale e funzione socio culturale, fondatore della rivista scientifica ‘Il nodo’, del Centro Studi Erasmo da Rotterdam, e autore di opere inerenti l’identificazione e divulgazione della post modernità e neoumanesimo.
Da maestro di vita quale è stato per me e per tante altre persone che hanno saputo riconoscere la sua grandezza culturale tradotta in profetica percezione dell’avvenire, Mario mi diceva ‘Punta sempre a Nord’. Era questo l'intimo insegnamento, da cui aveva origine ogni suo incontro pubblico, lezione universitaria, relazione umana, o convegno mirato alla riflessione profonda sul senso della vita. Il Nord, da punto cardinale principale che definisce tutte le altre direzioni, è per Mario la via che conduce a se stessi per la riscoperta della propria unicità e immensità tradotte nel diritto e dovere di dare e ricevere verità, mai disgiunta dalla responsabilità che la stessa comporta.
Il Nord significa cercare le ragioni di un tempo, questo tempo, durante il quale gli uomini volontariamente o involontariamente, da strumento di ideologie, si fanno schiavi di un sistema consegnandosi ad altri uomini come fossero ‘cose’, dimenticando la sacralità della vita che si esprime in ogni essere umano in intelligenza, libertà, coscienza, spiritualità. Puntare a Nord, significa risvegliarsi dal sonnambulismo del vuoto esistenziale e relazionale, e pretendere per se stessi, il raggiungimento della conquista della bellezza da condividere, facendo del proprio tempo coscienza e dignità.
Puntare a Nord, significa rinascere in qualunque contesto difficile personale e sociale per edificare ogni esistenza che si fa società, affinché ogni uomo non sia mai un ritratto, ma un essere vivo che vive la vita, che ama la vita. Puntare a Nord, significa in definitiva, ‘andare oltre ogni confine’ per riconoscere i propri limiti ed acquisire la consapevolezza del proprio coraggio e conoscere e ri-conoscere, l’essenza, la verità, la temperanza e la bellezza.
‘Oltre ogni confine’ vale per me, la gratitudine per gli insegnamenti ricevuti da don Mario e in suo onore, fare di questo dono, l’eredità della responsabilità da condividere, attraverso il Premio Letterario. Don Mario Ferracuti è morto nell’ottobre del 2014. Sono passati dieci anni durante i quali ho consolidato la consapevolezza che la morte debba ricordare il pregio della vita, e della vita condivisa.